Intervista a Leonardo Flores

Originally published on the 28th of October 2015

La Electronic Literature Collection è una pubblicazione periodica che raccoglie opere più o meno recenti di letteratura elettronica edita dalla Electronic Literature Organization e disponibile alla consultazione gratuita sotto licenza Creative Common. Dopo il primo (Ottobre 2006) e il secondo volume (Febbraio 2011) la ELO ha annunciato – durante la conferenza dello scorso Agosto a Bergen – l’uscita del terzo volume prevista per il primo trimestre del 2016.

Il Prof. Leonardo Flores – membro del collettivo editoriale del volume in uscita – ha accettato di rispondere alle nostre domande fornendoci interessanti spunti di riflessione circa le diverse fasi del progetto, dalla selezione delle opere agli obiettivi finali, passando per tematiche attuali e cruciali quali la preservazione e conservazione delle opere letterarie elettroniche, la loro traduzione e consigli per aspiranti scrittori.

GG: Innanzitutto rinrgaziamo il Prof. Flores per aver accettato di concederci questa intervista. Prof. Flores, potrebbe spiegare ai nostri lettori cosa è la Electronic Literature Organization (ELO) e quando e perché è nata l’idea delle Electronic Literature Collection (ELC)?

LF: La ELO documenta la sua storia sul suo sito Internet per cui cito in forma abbreviata un estratto di quanto riportato sul sito:

“la Electronic Literature Organization è stata fondata nel 1999 per favorire e promuovere la lettura, la scrittura, l’insegnamento e la comprensione della letteratura mentre si sviluppa e persiste in un contesto digitale mutevole. Come ente di beneficenza 501c (codice che negli Stati Uniti identifica le associazioni non­profit che possono ricevere finanziamenti da entità esterne pubbliche e private N.d.T.) la ELO include scrittori, artisti, insegnanti, studiosi e sviluppatori.La Electronic Literature Organization fu avviata dall’autore elettronico Scott Rettberg, dallo scrittore Robert Coover e dal capo della sezione affaristica di Internet Jeff Ballowe. Quando si resero conto della promessa che i media elettronici offrivano alla letteratura, ma anche della mancanza di una infrastruttura di supporto, i tre formarono un consiglio di amministrazione che includeva scrittori, editori, capi di attività su Internet ed esperti letterari senza partecipazione agli utili, per fondare l’organizzazione a Chicago. […] L’ELO è diventata un parte vitale della comunità della letteratura elettronica. […]. Episodi epocali nella breve storia dell’organizzazione sono stati il lancio dell’acclamata Electronic Literature Directory basata su una banca dati mantenuta da studiosi e visitata da migliaia di lettori; reading e altri eventi […] la pubblicazione di due volumi della Electronic Literature Collection, ciascuna contenente circa 60 opere di letteratura elettronica ed editata da un collettivo editoriale diverso; e una serie di conferenze […].”

La prima Electronic Literature Collection fu editata da N. Katherine Hayles, Nick Montfort, Scott Rettberg e Stephanie Strickland e pubblicata nel 2006. Divenne da subito una delle maggiori antologie internazionali della letteratura elettronica e le opere che contiene sono tra le più studiate e citate nel campo.

GG: Quali sono stati i criteri di selezione delle opere della ELC 3? Sono cambiati rispetto all’antologia di cinque anni fa (ELC 2 pubblicata nel Febbraio 2011)?

LF: Ciascuna delle Electronic Literature Collection viene editata da un collettivo redazionale indipendente composto da quattro membri eletto dal consiglio di amministrazione. Il gruppi redazionali hanno il compito di proporre un’istantanea della miglior letteratura elettronica prodotta in quel momento storico, ma sono completamente liberi di stabilire i loro criteri di scelta. Per tale ragione non posso farmi portavoce dei gruppi precedenti – Laura Borràs, Talan Memmott, Rita Raley e Brian Kim Stefans. Il collettivo redazionale della ELC 3 – composto da Stephanie Boluk, Leonardo Flores, Jacob Garbe e Anastasia Salter – cerca di mostrare gli esempi più significativi di letteratura elettronica prodotti da una comunità internazionale di professionisti, includendo esempi di opere di importanza storica.

Piuttosto che illustrare i criteri con parole mie, rischiando qualche imprecisione, preferisco citare la dichiarazione del gruppo redazionale della ELC 3 elaborata in occasione della “ELC 3 Preview Exhibition” alla ELO 2015, nella quale descriviamo il nostro processo di selezione:La ELC 3 è una testimonianza della crescita della comunità della letteratura elettronica in tutto il mondo. Con l’aiuto dei social network e dei nostri consulenti internazionali, i nostri Bandi di partecipazione hanno prodotto oltre 500 opere da sottoporre alla nostra considerazione, la più grande raccolta di proposte nella storia delle Collection. Per procedere alle selezioni, il gruppo redazionale ha sottoposto ciascuna opera a un processo rigoroso descritto di seguito:

  • Le opere sono state distribuite equamente tra i redattori, ognuno dei quali le ha esaminate corredandole di suggerimenti iniziali.

  • Seguendo le indicazioni dei redattori. abbiamo collettivamente esaminato, considerato e categorizzato ciascuna opera avanzando delle valutazioni iniziali.

  • Abbiamo esaminato ciascuna categoria riducendo ulteriormente la selezione dando priorità alle nuove voci.

  • Dopo aver creato questo filtro iniziale, abbiamo aggiunto opere di autori precedentemente antologizzati e lavori storici considerati appropriati per fornire una panoramica completa del settore.

  • Abbiamo pensato alla collezione in modo olistico per rappresentare una gamma di opere il più diversa possibile.

Il risultato è una panoramica della letteratura elettronica prodotta intorno all’anno 2015 che include diverse tecnologie, piattaforme, generi, linguaggi, identità etniche, nazionalità e opere storiche rilevanti per questo momento storico contemporaneo.

GG: Rispetto alle precedenti edizioni, cosa è cambiato nella tecnica e nell’estetica delle opere proposte?

LF: Questa è una buona domanda per la comunità di lettori e studiosi, da considerare quando leggono le opere della ELC 3. Proprio così: con una classica manovra da professore rilancio la domanda alla comunità.

  • C’è un notevole allontanamento da Flash nella Collection e un avvicinamento sia agli standard aperti (CSS, HTML5, Javascript) sia a nuovi software proprietari.

  • C’è un notevole incremento delle opere sviluppate per dispositivi mobili e piattaforme basate sul touchscreen.

  • Mentre nelle Collection precedenti le opere usavano fonti di dati esterni, ora impiegano big data e altri corpora online.

  • Le piattaforme dei social network, come Twitter, Tumblr e Facebook sono diventate spazi importanti per la sperimentazione elettronico­letteraria rinvigorendo generi di letteratura elettronica come i bot e le opere generative.

  • Stiamo riscontrando una maggiore complessità tecnica ed estetica rispetto ai precedenti generi di letteratura elettronica, in parte a causa dello sviluppo tecnologico della cattura del movimento (motion capture), della realtà virtuale e dei motori dei videogiochi, in parte a causa della maturazione degli scrittori nei confronti di questi ambienti.

  • La cultura del remixaggio sta sviluppando motori di letteratura elettronica in forme di poesia elettronica, come si può vedere nei remix di Taroko Gorge.

  • Le comunità online stanno adottando e rinvigorendo forme di letteratura elettronica più datate con l’utilizzo di nuove piattaforme, come può essere visto nelle comunità dei bot e di Twine.

  • La letteratura elettronica sta diventando meno meta­testuale e maggiormente rivolta a questioni più grandi come l’identità e la politica

GG: Sono riscontrabili secondo lei delle tendenze nel panorama attuale della letteratura elettronica? Vi sono ad esempio Paesi maggiormente orientati a un tipo di sperimentazione piuttosto che un altro?

LF: Ho accennato ad alcune tendenze nella mia risposta precedente, ma vorrei aggiungere che ciascun Paese apporta i suoi particolari generi letterari e le sue preocupazioni alla letteratura elettronica, come fa con la letteratura in generale.

La Polonia contribuisce con la sua ricca storia di produzioni elettronico­letterarie, inclusa l’underground demoscene. L’America Latina arricchisce la letteratura elettronica con opere altamente politiche che esplorano tematiche di economia, violenza e rapporti di genere. Altri Paesi, sebbene meno rappresentati in questa Collezione, accennano a diverse sensibilità e pratiche sperimentali, come il concretismo, la videopoesia e le installazioni.

Stiamo solo iniziando a scoprire le tendenze delle tradizioni della letteratura elettronica emergenti da ciascun Paese o regione geografica. Man mano che studiosi e artisti di tutto il mondo si organizzano e sviluppano risorse per rappresentare la loro letteratura elettronica e collegarla con le altre, saremo maggiormente in grado di determinare le tendenze globali in questo campo.

GG: Quali misure sono state adottate per la conservazione delle opere della raccolta?

LF: Le Electronic Literature Collections offrono due forme di conservazione: la prima riguarda la pubblicazione delle opere nei server della ELO; la seconda la pubblicazione delle Collezioni in media fisici per la distribuzione a studiosi, artisti, biblioteche e archivi.

In aggiunta a queste due strategie di base, la ELC 3 espanderà la sua conservazione nei seguenti modi:

  • pubblicando file sorgenti e codici sorgenti modificabili ogni qualvolta possibile;

  • documentando attraverso immagini e video le opere in esecuzione;

  • pubblicando i risultati delle opere generative, come gli archivi di Twitter bot.

GG: La raccolta non contiene nessun’opera italiana. Secondo lei quali potrebbero essere le ragioni di questa assenza?

LF: Purtroppo non abbiamo ricevuto molte proposte dall’Italia e quelle pervenute non hanno superato la prima valutazione di qualità. Abbiamo anche provveduto a una seconda analisi quando stavamo considerando la Collezione in modo olistico, perché eravamo interessati a includere almeno un’opera italiana, ma non siamo riusciti a individuare un’opera che ci rendesse soddisfatti della sua inclusione.

GG: Cosa consiglia agli aspiranti scrittori elettronici italiani? E che suggerimenti darebbe alle istituzioni in Italia?

LF: Questo consiglio si applica a molti autori, alcuni dei quali sono famosi nei loro Paesi. È essenziale fornire una cospicua argomentazione nel caso di un lavoro che mette in primo piano il suo apparato tecnico. Abbiamo ricevuto diverse proposte di interi blog contenenti risultati di processi generativi ai quali veniva accennato, ma che restavano sconosciuti e non spiegati. La cosa più importante è: non scoraggiatevi! Questa è la Electronic Literature Collection più selettiva finora, per la quale è stata selezionata circa un’opera su cinque. Continuare a creare letteratura elettronica e ad affinare le vostre tecniche.

Per quanto riguarda le istituzioni italiane, io suggerirei di creare organizzazioni, reti online, consigli di amministrazione e collezioni di letteratura elettronica italiana. Se avete mostre, documentatele, pubblicatene i risultati e condivideteli con la ELO e con le altre comunità di letteratura elettronica. Una delle ragioni per le cui la Polonia e l’America Latina sono così ben rappresentate è perché gli studiosi, le istituzioni e le comunità di questi Paesi si sono mobilitati per sottoporre alla ELC3 una grande quantità di opere di qualità. Nessun’altro può documentare e promuovere la produzione culturale del proprio Paese bene come gli abitanti del Paese stesso. Sono veramente curioso di scoprire le tradizioni italiane di letteratura elettronica.

GG: Nella descrizione del progetto sul sito della ELO () si legge che i volumi sono pubblicati in un formato adatto sia per un uso privato (lettura individuale) che pubblico (biblioteche pubbliche, classi scolastiche). Potrebbe spiegarci meglio di che tipo di formato si tratta e se vi sono o vi sono state biblioteche e/o scuole che hanno già adottato i volumi?

LF: La ELC 1 fu pubblicata in formato CD­ROM e distribuita agli sponsor, alle biblioteche e ai membri della ELO. Fu anche inclusa nel libro di N. Katherine Hayles Electronic Literature: New Horizons for the Literary del 2008.

La ELC 2 fu pubblicata in una chiavetta USB (insieme alla ELC 1) e fu distribuita agli sponsor, alle biblioteche e ai membri della ELO. Abbiamo a disposizione copie su richiesta. Per richiedere delle copie fisiche è possibile rivolgersi al direttore generale Barbara Keller (barbarae@mit.edu).

GG: Cosa può dirci riguardo alle lingue delle opere racchiuse nella Collection? Crede sia possibile tradurre un’opera in altre lingue? In tal caso, quali sarebbero secondo lei le procedure da adottare?

LF: La ELC 3 contiene opere in inglese, spagnolo, francese, polacco, norvegese, olandese, tedesco, portoghese, cinese, giapponese e altre se contiamo ogni lingua con caratteri rappresentati in Unicode. Molte di queste opere sono state tradotte in inglese, in particolar modo le opere raggruppate nel “progetto traduzione”, ma la traduzione non ha rappresentato un requisito per l’inclusione nella Collezione. Invece, richiediamo note per la traduzione ai nostri consulenti internazionali, in modo che il nostro pubblico anglofono possa apprezzare le opere anche se non parla la lingua in cui furono create. Tradurre le Collection – o persino una sola Collection – sarebbe un progetto collaborativo imponente che richiederebbe gruppi di lavoro ben finanziati composti da consulenti internazionali, come anche l’accesso a file sorgenti modificabili per tutte le opere create in formati compilati e proprietari come Flash o Director. La traduzione della letteratura elettronica in generale non solo è possibile, ma è già in corso. La letteratura elettronica presenta sfide uniche e un soggetto vibrante per le sperimentazioni academiche e creative.Il procedimento iniziale più importante nella traduzione consiste nel leggere attentamente sia l’opera eseguita sia il suo codice sorgente, quando disponibile. C’è così tanto lavoro da fare in quest’area!

GG: Durante la conferenza di Bergen “The End(s) of Electronic Literature” sono state avanzate diverse ipotesi circa il futuro della letteratura elettronica. José Aburto ad esempio ha previsto la fine delle interfacce, mentre David Clark una modalità narrativa vicina alla meccanica quantistica fatta di universi multipli e dominata dal mashup. Lei è d’accordo?

LF: Sì e no. Credo che José Aburto intendesse la fine delle interfacce virtuali, ponendo in primo piano quelle fisiche. Ma non c’è modo di sfuggire alle interfacce in quanto le opere sono sempre mediate e occorre sempre manipolare le interfacce per attraversare le opere. Forse intendeva la naturalizzazione delle interfacce, un po’ come accadde con l’adozione dei versi liberi nel XX secolo: così come i poeti abbandonarono le forme chiuse, i metri e le stanze regolari per prediligere i versi liberi che meglio si adattavano agli obiettivi di ciascuna poesia, così gli scrittori di letteratura elettronica stanno abbandonando interfacce predeterminate (come il codex) e ideando nuove interfacce per le proprie opere. Le nuove piattaforme, come i dispositivi dotati di touchscreen, ci stanno fornendo interfacce durevoli e riutilizzabili che possono essere adottate con successo per sviluppare opere letterarie elettroniche, come dimostra il caso della pluripremiata opera per iOS Pry di Samantha Gorman and Danny Cannizaro. Inoltre, poiché le sperimentazioni con le interfacce stanno diventando referenziate, remixate e ripetute (come il link), gli scrittori possono adoperarle senza la necessità di istruire i lettori circa le modalità di utilizzo dell’opera. Per tale ragione posso immaginare la fine delle interfacce esplicative (noticing interface).

David Clark immagina ed esplora nei suoi lavori una poetica che ha molto in comune con la meccanica quantistica. Ogni opera diventa un campo di possibilità che può generare narrazioni multiple in base ai diversi lettori. Ma ciò è sempre stato vero in tutti i testi scritti ed è stato deliberatamente esplorato dagli scrittori dei libri “scegli la tua avventura” (Choose Your Own Adventure), nelle fiction interattve e in quelle ipertestuali già a partire dagli anni Settanta del Novecento. Credo che ciò che Clark volesse suggerire è che la scrittura ipertestuale stia diventando sempre più normalizzata in parte perché il remixaggio di elementi noti in nuove combinazioni viene considerato valido in quanto performance creativa di ricezione. In un’epoca dominata dal TL; DR (Too Long; Didn’t Read ovvero: troppo lungo, non lo leggo) e di opere popolari infinite (come i bot e i video giochi alla Crossy Road), il pubblico si trova sempre più a proprio agio di fronte a opere non concluse o incomplete. Infine sono d’accordo riguardo al fatto che l’appropriazione di qualsiasi contenuto disponibile, quando ricombinato con un’opera originale o riproposta per creare narrazioni, continuerà a crescere in futuro e non sarà considerato un mashup, ma semplicemente creatività.

GG: In base alla sua esperienza, come sarà la letteratura elettronica del futuro e cosa potremmo aspettarci nella ELC 4?

LF: Ho elaborato alcune previsioni di tendenze che dovrebbero avere un impatto nella ELC 4 e oltre:

  • Come possiamo vedere ora con i remixaggi di Taroko Gorge, gli scrittori continueranno a remixare e riproporre letteratura elettronica e altre strutture digitali che portano alla creazione di nuove forme poetiche di poetica elettronica.

  • I videogiochi conosceranno intersezioni sempre più produttive con il contesto letterario in quanto impiegano i testi in modi sempre più raffinati e le persone adottano i loro motori come ambienti di scrittura.

  • Le piattaforme di Realtà virtuale (Virtual Reality, VR) e di realtà aumentata (Augmented Reality, AR), come gli Oculus Rift, i Google Glass e le Microsoft Hololens saranno enormemente implementate e si continuerà a scrivere in spazi reali e virtuali.

  • Stiamo appena iniziando a vedere l’impatto di piattaforme touchscreen come ambienti di scrittura e mi aspetto di vedere una grande proliferazione della letteratura elettronica in dispositivi iOS e Android.

  • Dal momento che gruppi diversi per nazionalità e lingua iniziano a organizzarsi per raccogliere, studiare e disseminare la loro letteratura elettronica emergente, il campo diventerà sempre più di portata mondiale.

Non mi stupirebbe di venire totalmente sorpreso da una forma – o due (oppure dieci) – imprevista di letteratura elettronica emergente… proprio questo è ciò che rende questo campo così emozionante!

GG: Grazie mille per la sua disponibilità!

LF: E grazie a voi per l’opportunità!Ringraziamo il Prof. Flores per la sua disponibilità e attendiamo con interesse l’uscita del terzo volume della collection!

Nota biografica

Leonardo Flores è Professore di Inglese presso l’Università di Puerto Rico Mayagüez Campus ed è Tesoriere della Electronic Literature Organization. Nell’a.a. 2012-­2013 è stato Fulbright Scholar nel corso di Digital Culture presso l’Università di Bergen in Norvegia. Le sue aree di ricerca riguardano la letteratura elettronica (soprattutto la poesia) e la sua conservazione attraverso saggi critici, documentazione e archivi digitali.>/p>

È l’ideatore e l’editore di I ♥ E-­Poetry, blog sulla poesia elettronica sviluppato all’interno di un progetto accademico. Per maggiori informazioni visitare il sito http://leonardoflores.net (Fonte: http://leonardoflores.net/about/).